Greenpeace lo ha affermato con grande sicurezza “Produrre energia il 95% da rinnovabili entro l’anno 2050 sarà possibile“. Partendo dalle tecnologie che sono disponibili già al giorno d’oggi e che permettono una ideale progressione tecnica che porterà all’obiettivo
Le fonti rinnovabili sono tutte quelle pulite che oggi sono sfruttate solo in una minima parte: l’eolica, la solare, la solare termica, le onde e le maree, il geotermico e così via. Concentrando gli sforzi e ottimizzando gli impianti quasi la totalità dell’energia necessaria senza influenzare la crescita.
La promessa o meglio dire speranza di Greenpeace per un 2050 al 95% rinnovabile è contenuta all’interno dello studio intitolato “The Energy [R]evolution“, che gioca proprio dal nome sul rapporto tra evoluzione e rivoluzione dell’azienda produttrice di energia mondiale, ancora troppo legata a fonti e tecnologie obsolete e estremamente inquinanti.
Le centrali nucleari si spegnerebbero gradualmente, si creerebbero 12 milioni di nuovi posti di lavoro, arriverebbe energia a 2 miliardi di persone che al momento vivono senza essere connesse ad alcuna rete di fornitura. Le emissioni globali di Co2, inizieranno a scendere dal picco del 2015 arrivando a un -80% nel 2050 rispetto al 1990. Uno dei punti più difficili sarà quello di creare una rete solida e affidabile in grado di reggere il trasferimento di energia. Veicoli e abitazioni dovranno sottostare a standard più severi e rigidi. Utopia o realtà?