Obama ha promesso: “Andremo su Marte entro 30 anni“. Il presidente USA ha tenuto l’atteso discorso sullo stato della NASA, l’agenzia spaziale americana e invece che chiudere le porte del progresso spalanca un portone con l’obiettivo più altisonante.
Obama aveva già lasciato col fiato sospeso milioni di americani con il suo pessimismo sul futuro delle missioni spaziali, tanto che sembrava ormai naufragata l’ipotesi del ritorno sulla Luna entro il 2020. Invece si punta altrove, verso il pianeta rosso.
La NASA è un pozzo mangia finanziamenti abnorme, costa miliardi di dollari all’anno e gli USA hanno in carico anche progetti internazionali come la ISS nella sua quasi totalità del budget. Tuttavia rimane un prestigio di assoluto valore, da qui la decisione di Barack Obama di aumentare i fondi destinati all’agenzia spaziale con qualche miliardo di dollari in più nei prossimi anni.
Obama ha esposto il programma per gli anni a venire col discorso al Kennedy Space Center, supportato o per meglio dire spronato dalle lettere e dagli incontri con una trentina di personalità che hanno fatto la storia della NASA da Neil Armstrong a tutti gli altri pionieri dello spazio.
Il cancellamento del programma Constellation non porterà a fondo la NASA che potrà invece ricevere un maxi bonus di altri 3 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni. Si progetterà e realizzerà un imponente booster per trasportare mezzi e personale in orbita e altrove, una capsula simil-Orion per emergenze sulla ISS, i robo-astronauti come Robonaut2 e saranno creati 2500 nuovi posti di lavoro. Poi la promessa più importante “Manderemo il primo uomo su Marte entro 30 anni e conto di essere ancora nei paraggi per vederlo“