Computer del futuro si ispira al cervello di gatto

Computer del futuro? Saranno simili al cervello dei gatti: per realizzare elaboratori in grado di gestire milioni di informazioni al secondo e, soprattutto di comprendere e magari pure imparare, è necessario imitare la struttura cerebrale degli esseri viventi.
 
Il cervello dell’uomo è ancora un miraggio lontanissimo all’orizzonte degli emulatori digitali, tuttavia ci sono strutture più semplici (ma non per questo meno interessanti) più alla portata. Quello del gatto ad esempio, che potrebbe ispirare una macchina dal multitasking eccelso.

Costruiamo computer nello stesso modo in cui la natura realizza il cervello“, afferma il ricercatore Wei Lu dell’University of Michigan. I Microchip si basano su transistor che sono interruttori. Il prototipo universitario americano si basa invece su “memristors” ossia circuiti che possono conservare memoria del passato: quando si toglie voltaggio loro ricordano quanto ne è stato applicato e per quanto tempo.
 
I memristors possono così agire come delle sinapsi digitali per collegare tra loro altri circuiti che vanno a emulare i neuroni. Il sofisticatissimo e costoso supercomputer Dawn al Lawrence Livermore National Laboratory può simulare 1 miliardo di neuroni e 10 trillioni di sinapsi, gli stessi che si trovano in un cervello di gatto. Per funzionare necessita di 140.000 CPU e milioni di watt di energia, tuttavia è dalle 100 alle 1000 volte più lento di un cervello felino.
 
Si dovrà lavorare ancora molto sul multitasking, il cervello umano e in generale animale può infatti lavorare su più pensieri e azioni contemporaneamente: riconoscere volti, calcolare, elaborare emozioni, ecc… I memristors vanno proprio a imitare questa struttura per addentrarsi più nel profondo, cambiando il paradigma stesso. Ovviamente i primi prototipo sono basilari, tuttavia il progresso sembra rapido e promettente. Benefici tangibili: computer sempre più potenti, intelligenti e con consumi energetici drasticamente ridotti.

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