Google ha scelto: via dalla Cina da subito, tutto il traffico sarà reindirizzato verso il portale di Hong Kong, un’isola felice non solo del commercio ma anche del web. Rimarranno le attività commerciale a Pechino così come molti servizi collaterali, ma la fuga di big G è già iniziata.
Gioirà Baidu, il motore di ricerca cinese, che già con la concorrenza di google.cn dominava il mercato e che ora si appresta a divorare il 95% del traffico generato dalle ricerche online. Il governo di Pechino ha raggiunto il suo scopo, Google depone le armi e si rifugia nell’ex colonia britannica. Chi ci perde, purtroppo, sono gli utenti.
Solo ieri vi parlavamo dell’intenzione di Google di lasciare la Cina il 10 Aprile, il processo sarà accelerato in seguito alla storia ben nota partita dagli attacchi hacker verso le utenze gmail di attivisti politici verso fine 2009. Google aveva accusato due scuole cinesi, il governo aveva negato poi dopo qualche settimana aveva affermato che avrebbe perseguito ogni eventuale cittadino cinese cybercriminale. Ma il punto focale della storia, la censura, ha dato l’accelerata finale a Google
Big G ha dunque deciso di reindirizzare tutto il traffico verso il sito di Hong Kong, Google.com.hk, dove la censura non è ancora entrata. Emblematica la frase che accoglie i visitatori “Benvenuti nella nuova casa di Google Cina“. Il Governo come l’ha presa? Male, lamentano una scelta totalmente sbagliata e accusano Google di non aver rispettato gli accordi presi in precedente. Rimarranno in Cina gli uffici legati alla vendita di inserzioni pubblicitarie sui motori di ricerca, ma non ci sono notizie sul futuro dei 600 dipendenti di Google Cina.