BlockBuster: Internet la manda al fallimento

BlockBuster è ormai al tramonto e non mi riferisco alla suggestiva foto che fa da copertina all’album qui sopra perché lo store di vendita, rivendita e noleggio di film e videogiochi sembra ormai destinato a un inesorabile fallimento. Merito, anzi colpa della rete che l’ha lavorato ai fianchi ed è pronta a dare il colpo di grazia a questo mito del secolo scorso.
 
BlockBuster ha vissuto anni d’oro se non di platino, a oggi la catena di videonoleggio ha aperto 4000 negozi negli Stati Uniti e qualche centinaio anche da noi in Italia oltre che in altri paesi al mondo per un totale di 6500 punti in tutto globo. Ma potrebbe ricorrere al meso Chapter 11 e chiedere la bancarotta finanziaria.

BlockBuster ha conosciuto il suo nemico numero uno meno di dieci anni fa col debutto di Netlix che faceva da contro-altare online, poi sono arrivati decine e decine di altri servizi di videonoleggio online, di streaming legale con iTunes, Amazon ma anche nei vari paesi con aziende locali come da noi Alice di Telecom. E non dimentichiamo la pirateria e lo streaming “non autorizzato” che ha dato il colpo di grazia alla multinazionale del videonoleggio.
 
BlockBuster ha superato il 2009 all’ultimo respiro, ma il 2010 appena iniziato porta con sé un debito superiore al miliardo di dollari ossia oltre 600 milioni di euro: un peso insostenibile che si accompagna al 30 per cento di crollo azionario. E pensare che BlockBuster aveva provato a rinnovarsi offrendo in negozio prima i videogiochi poi tutto l’arsenale di accessori per godersi un bel film a casa tra schifezze alimentari e gadget simpatici. Anche i prezzi erano calati moltissimo, ma l’azienda online ha travolto anche questo colosso che ora agonizza a bordo strada… Sarà fallimento per BlockBuster? Restano pochi dubbi.

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